Nel cuore dell’Europa, in Repubblica Ceca, sta avendo luogo un vero e proprio rinascimento del monopattino. Nella città di Davle, un grande amante del mushing e vincitore della relativa coppa europea, Michal Tobiasek, ha deciso di costruire i propri monopattini professionali. Il nome del suo nuovo brand è Doxtor.
Artigianali e resistenti, hanno trovato il loro spazio nel mercato e tra i professionisti nelle competizioni. Ecco una storia fatta di passione, rischio e concentrazione in un’esclusiva intervista a Michal Tobiasek.
Davle è una piccola città nel cuore della Boemia, Repubblica Ceca. È conosciuta per la sua produzione di prelibatezze a base di carne, una natura mozzafiato e un sito archeologico medievale. Ma c’è di più. Se amate viaggiare in modo veloce, comodo e sportivo, potete comprare uno dei monopattini migliori, prodotti proprio qui. Fatti a mano da un piccolo team insieme a Michal Tobiasek sotto il nome di Doxtor. Abbiamo fatto alcune domande a Michal sulla sua carriera nel mushing, a proposito di cani, monopattini e della sua mission.
Che cos’è il mushing?
Il mushing ha origine nelle regioni scandinave. In passato, prima della rivoluzione industriale, per via dei lunghi e rigidi inverni, spostarsi a piedi o su ruote non era affatto semplice. Ancora adesso, nonostante la tecnologia, non è facile trasportare beni o cibo senza l’infrastruttura adatta. Ecco perchè in Scandinavia, come in altre regioni del Nord, hanno incentivato l’utilizzo della slitta, trainata principalmente da cani (Husky), ma anche da altri animali. La slitta è un ottimo mezzo per spostarsi sulla neve e i cani, si sa, sono i migliori amici dell’uomo.
Questo mezzo di trasporto è diventato molto popolare e, in breve tempo, sono nate delle vere e proprie competizioni. La passione per la slitta ha rapidamente coinvolto anche altre nazioni, e così è nato un nuovo sport: il mushing. Oggi si utilizzano monopattini come i Doxtor al posto della slitta e questo sport viene praticato principalmente in autunno.
Come hai cominciato a praticare il mushing?
Inizialmente non avevo idea di che cosa fosse, sapevo solo che si trattava di un’attività che coinvolgeva cani da slitta come gli Husky o i Malamute. E non avevo assolutamente pianificato di cominciare a praticarlo. Il punto di rottura è arrivato quando ho acquistato un cane, un compagno che rendesse le mie avventure nel bosco ancora più divertenti, a quel punto ho iniziato a pensare di abbinare il mushing alla caccia.
Inizialmente avevo pensato di comprare una razza più piccola, ma alla fine ho scelto un bracco tedesco a pelo corto. Non avevo idea del livello di energia e di quanto fosse iperattivo, questa è stata la ragione principale per la quale ho cominciato ad andare in monopattino.
Prima di andare a lavoro, mi facevo una lunga pedalata con lui, e di sera, al rientro dal lavoro, ritrovavo un cane pieno di energia pronto per un’altro giro. Un giorno, un mio amico, mi ha consigliato il monopattino da mushing e ho pensato di provarlo. È stata un’ottima decisione.
Eri già uno sportivo?
Sì, praticavo arti marziali e downhill. Il mio obiettivo principale era quello di restare in forma, attivo e superare sempre i miei limiti.
Questo è il motivo per cui sei arrivato secondo nella Mushing Word Cup del 2006, primo nella coppa europea e stai continuando a vincere le competizioni regionali?
Non è così semplice. La mia prima gara è stata solo per divertimento, 16 anni fa praticamente non esistevano competizioni e il pubblico neanche sapeva che costa stessimo facendo, come community. Ho provato a correre in una competizione con il mio primo cane, il bracco tedesco, e mi sono innamorato della parte tecnica della gara. Il cane era troppo pesante per le competizioni (44kg), ma molto veloce. Così veloce che abbiamo dovuto cercare di calmarlo!
Che cosa ti spinge ad andare avanti? Le vincite?
Una volta ero molto competitivo, ma ora, dopo 16 anni, mi concentro di più sul cane. Il mushing richiede molto tempo e impegno, oggi ho una famiglia, perciò mi godo molto di più l’allenamento e il processo in generale. Tutto cambia in base alle aspettative, come correrà il cane, come interagirà.
Non è una macchina. Si tratta di un lavoro da fare tutti i giorni con un compagno di vita. Personalmente, non apprezzo più così tanto la velocità. Amo la community, i miei cani e passare un bel weekend alle gare con la mia famiglia.
Probabilmente sei il solo in gara con un monopattino fatto a mano da te, cosa ti ha spinto a costruirne uno?
Chi gareggia di solito si costruisce la propria slitta o altri equipaggiamenti, ma nell’ambito dei monopattini, probabilmente sono l’unico. Il motivi principali sono la curiosità e la gioia di creare. Volevo costruire un monopattino stabile ed affidabile.
Il processo di realizzazione del primo monopattino è stato pazzesco e guidato interamente dalla passione. Ho dovuto imparare a saldare strada facendo e tutto questo iter ha richiesto molti sacrifici. A quel tempo mia moglie era in congedo di maternità, ho venduto la mia moto e usato tutti i miei risparmi per comprare attrezzi e materiali. Ero preoccupato per la sicurezza degli acquirenti, perciò ho progettato i monopattini con i migliori materiali e la più alta qualità.
Nessun compromesso. Fortunatamente, sono stato ripagato, e ora i nostri monopattini sono più popolari di quel che mi aspettavo.
É stato difficile farti strada in questo business?
Non l’ho mai considerato un business. Non voglio massimizzare i miei profitti riducendo la qualità. Contemplo la possibilità di produrre all’Est, ma senza fare compromessi.
Tutto è cominciato come servizio per i miei amici di mushing. Hanno amato così tanto il mio prodotto da prenotarmi per due anni. Senza pubblicità o altro, solo con il passaparola.
Ho subito cominciato a concentrarmi di più sul prodotto e sulla tecnologia per rendere i miei monopattini ancora più performanti. Ho comprato attrezzature migliori, ho cominciato ad innovare e ridurre i tempi di produzione.
Creare un monopattino sembra semplice, ma non lo è affatto. Oggi tutta la linea di produzione è ben organizzata, e siamo in grado di produrre un monopattino al giorno grazie ad un team di tre persone. E mia moglie? Beh, lei gestisce la parte economica e il lavoro d’ufficio. Questa situazione, ora, ci mette finalmente tutti d’accordo.
Che cosa rende i monopattini Doxtor così diversi?
L’alluminio migliore. Ci siamo concentrati sulla robustezza e sulla durezza. I produttori cinesi non ci provano neanche a costruire con i nostri stessi materiali, perchè è un processo troppo difficile. L’alluminio che utilizziamo noi, infatti, solidifica più velocemente dell’alluminio normale. I monopattini Doxtor sono compatti e non hanno bisogno di upgrade dopo l’acquisto.
Perciò i Doxtor sono l’ideale per chi cerca…?
Un monopattino che non necessita di continue riparazioni. Un prodotto completo, compatto e versatile. Che si adatta a tutti: a famiglie con bambini, ad appassionati di escursioni e a chi gareggia professionalmente.
Parlando di gare, che cosa puoi dirmi riguardo ai Doxtor ed al loro utilizzo professionale?
In questo momento tutti i professionisti usano Doxtor in gara. E’ successo in modo naturale. Semplicemente garantisco la qualità migliore, perchè tutti i miei modelli sopravvivono anche all’utilizzo più intenso. E questo fa gola a molti mushers cechi, polacchi e tedeschi.
Quali sono i tuoi bestseller?
Sicuramente il modello F152 con ruote da 27,5″x 20″. Un monopattino completo e molto versatile per il grande pubblico, ma anche per alcune tipologie di gare. Ha la ruota frontale più grande, è adatto a uomini, donne e adolescenti, ed è abbastanza compatto, perciò è ottimo per le persone alte. Inoltre è budget friendly.
Un altro modello bestseller è l’F112 con ruote da 29″x 24″. Ideale per persone che già sanno che cosa vogliono e hanno un budget più alto. Questo è un modello di qualità superiore ed ha una stabilità eccezionale, un ottimo rapporto peso-grandezza e rimane facilmente in pista. Un must-have per chiunque intenda gareggiare.
Che cosa dicono le persone dei tuoi monopattini?
Ottimo lavoro di artigianato, stabile, robusto, completo, indistruttibile. Nessuno ha mai rotto uno dei miei monopattini. Ecco che cosa amano le persone, e ottengono la massima qualità per il prezzo. In più capiscono che, essendo fatto a mano, c’è bisogno di aspettare un pochino per la consegna, ma sanno anche di poterlo personalizzare e ottenere un monopattino originale.
Hai piani per il futuro?
Pensiamo di focalizzarci su nuovi modelli. Ce n’è uno nuovo, l’F32. Tecnicamente, è il successore dell’F112, ma è un pò più basso, ed il processo di costruzione è più avanzato. È adatto a chiunque abbia delle borse da trekking e voglia un ibrido tra una bici da escursioni e una da viaggi brevi. In più, ho in programma di continuare a creare i migliori prodotti possibili.
Grazie a Tobi per l’intervista, voi cosa ne pensate del dog scootering? Avete mai provato un Doxtor? Fatecelo sapere nei commenti
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