Siamo (ancora) vivi!

La prima metà del nostro impegnativo viaggio è quasi finita e stiamo cominciando a sentirci un po’ stanchi, però molto concentrati. Ci sono stati alti e bassi (letteralmente) e li abbiamo superati! Ma come è andata?

Inizio ufficiale

Quando la nostra ‘crudele’ sveglia ha suonato alle 3:30, siamo partiti con la macchina verso Alghero per iniziare ufficialmente la gara dal “chilometro zero”. Erano esattamente le 7:00 del mattino quando ci siamo trovati sulla linea di partenza con gli altri corridori ed abbiamo tenuto un minuto di silenzio per esprimere la nostra stima nei confronti Michelle Scarponi, che ha pagato il prezzo più alto per la sua passione, morendo tragicamente in aprile, durante la preparazione del Giro.
I primi 30 chilometri sono stati come una brezza estiva, hanno alimentato la nostra motivazione e ci hanno fornito molta energia. Era una giornata soleggiata. Abbiamo dovuto prendere un percorso alternativo, perchè non è permesso percorrere quello ufficiale a chi utilizza speedway e kickbike. Altre parti del tragitto sono state più difficoltose ed abbiamo avuto il vento contrario, ma dopo 14 ore e 206 chilometri fatti, abbiamo finalmente raggiunto il nostro primo traguardo.

Sardegna fatta, cosa c’è dopo?

Le tre tappe sarde erano davvero difficili, 580 km con molti dislivelli di altitudine e, come ci aspettavamo, non è stata una passeggiata. La transizione dal clima freddo ceco al sole ‘tropicale’ italiano ci ha creato più problemi della corsa stessa e ci siamo costantemente arrostiti come dei polli.

Diverse colline ripide e difficili, tappe lunghe e mancanza di sonno. Aggiungete vesciche e scottature ed otterrete il cocktail mortale che abbiamo bevuto ogni giorno. Poi, finalmente, la nostra prima giornata di riposo è arrivata, come un atto della misericordia di Dio. Abbiamo cercato di recuperare, dormire, pianificare i prossimi passi ed il nostro transito in Sicilia.

La sfida dell’Etna

Dopo la Sardegna il nostro percorso ci ha portati in Sicilia. Questa è una zona di mafia, ma anche di ottimo cibo, siamo stati fortunati!

Abbiamo tenuto un ritmo costante e non ci sono stati grossi problemi. Abbiamo anche incontrato altri concorrenti e proseguito come una grande compagnia. Dopo alcune colline ripide, finalmente ci siamo divertiti in discesa e abbiamo avuto il tempo di prepararci.

Se ve lo state domandando, abbiamo fatto l’Etna, il più grande vulcano attivo in Europa. Alla base del vulcano la temperatura era di 25°C e in alto solo di 10°C. Non è stato così piacevole, ma lo abbiamo fatto! Il campo finale in cima ci ha aiutati a recuperare, abbiamo riposato e curato i piedi doloranti. Attualmente ci troviamo nella zona degli Appennini e vi aggiorneremo presto. Incrociate le dita!

Kick2RideSiamo (ancora) vivi!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *